Akrillamide! Attenzione cosa e’?’?

Rischio cancro allarme Efsa

Come ridurre l’esposizione

 

L’acrillamide negli alimenti preoccupa l’Efsa: aumenterebbe il rischio di cancro.

Cos’ è l’acrillamide?

È un composto mutageno e cancerogeno, con tossicità sistemica ma preferenziale per il sistema nervoso sia centrale che periferico (causa polineuropatia) e quello riproduttivo.

Si forma in genere negli alimenti amidacei durante la cottura ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia). Si forma a partire da alcuni zuccheri e da un aminoacido, entrambi naturalmente presenti negli alimenti. La reazione chimica che ne è la causa è nota come reazione di Maillard, la stessa reazione chimica che crea la “doratura” dei cibi, rendendoli più gustosi. La presenza di acrilammide è stata rilevata in prodotti quali patatine, patatine fritte a bastoncino, pane, biscotti e caffè. La sua prima scoperta negli alimenti risale all’aprile 2002, ma è probabile che sia sempre stata presente nei cibi.

 

 

L’EFSA ha confermato le valutazioni precedenti secondo cui, sulla base degli studi sugli animali, l’acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di cancro per i consumatori in tutte le fasce d’età. L’acrilammide negli alimenti è prodotta dalla stessa reazione chimica che conferisce al cibo la “doratura” – rendendolo anche più gustoso – durante la normale cottura ad alta temperatura (+150°C) in ambito domestico, nella ristorazione e nell’industria alimentare. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano importanti fonti alimentari di acrilammide. Sulla base del peso corporeo, i bambini sono la fascia d’età maggiormente esposta.

Oltre al cancro, il gruppo di esperti scientifici ha considerato i possibili effetti nocivi dell’acrilammide sul sistema nervoso, sullo sviluppo prenatale e postnatale e sulla riproduzione maschile. Questi effetti non sono stati ritenuti motivo di preoccupazione, sulla base dei livelli di esposizione alimentare attuali.

Le autorità europee e nazionali già raccomandano di ridurre al minimo la presenza di acrilammide nei cibi e forniscono consulenza a consumatori e produttori alimentari sulla dieta e sulla preparazione degli alimenti.

Come ridurre l’esposizione all’acrilamide?

L’Efsa suggerisce di variare molto la propria dieta e i metodi di cottura. Dunque anziché friggere e arrostire, si potrebbe cuocere al vapore, bollire e saltare in padella. Poi sarebbe bene arricchire la propria dieta con frutta e verdura fresca, che sono il simbolo della sana alimentazione e della prevenzione.

Anche l’Fda negli Stati Uniti si sta occupando della questione acrilamide. Sul proprio sito web riporta che in uno studio condotto in collaborazione con gli esperti dell’Oms si considera l’acrilamide come una fonte di preoccupazione per la salute umana e si suggeriscono valutazioni e studi a lungo termine per valutare i rischi. L’Fda consiglia a propria volta una dieta che si basi soprattutto su frutta e verdura, cereali integrali e cibi poveri di grassi.

Raccomanda un’alimentazione povera di grassi saturi, grassi trans, colesterolo, sale (sodio) e zuccheri aggiunti). Sempre negli Stati Uniti, secondo quanto comunicato dal National Cancer Institute, l’Epa si occupa di regolamentare i livelli di acrilamide nell’acqua potabile e nei materiali che entrano in contatto con gli alimenti, ma al momento non esistono linee guida governative sulla presenza di acrilamide nei cibi.

Formula bruta o molecolare

C3H5NO

Massa molecolare (u)

71,08 g/mol

Aspetto

solido incolore

Numero CAS

79-06-1

Numero EINECS

201-173-7

PubChem

6579

SMILES

O=C(C=C)N

 

 

 

 

Lascia un commento