SENTIMENTI DI PANCIA. COME IL TRATTO GASTROINTESTINALE INTERAGISCE CON LE EMOZIONI

Uno studio italiano ha usato le pillole intelligenti radiocomandate per studiare il rapporto tra gli organi più profondi del corpo e le peculiarità psicologiche dell’individuo. La cognizione di un arto o della nostra testa è strettamente legata alla nostra pancia. A dirlo è uno studio recente, pubblicato su iScience. Il Dipartimento di Psicologia della Sapienza, in collaborazione con il laboratorio Neuroscience and Society del centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Roma (CLN2S@Sapienza), i ricercatori hanno utilizzato le cosiddette pillole intelligenti, wireless capsule perché radiocontrollate, per dimostrare la correlazione tra lo stato fisiologico dell’apparato gastrointestinale e la consapevolezza del proprio corpo.

Le pasticche sono dotate di un termometro, un manometro e un sensore di acidità miniaturizzati. Ingerite come normali compresse, durante glie sperimenti su 31 individui maschili, hanno registrato i valori mentre erano localizzate in tre diversi tratti dell’intestino. La ricerca ha evidenziato che gli organi più profondi del nostro corpo, come quelli appartenenti al tratto gastro intestinale, sono gli unici in grado, attraverso segnali mandati ai nervi periferici, di captare sempre tutto ciò che ci circonda. «Il problema – afferma Salvatore Maria Aglioti, professore alla Sapienza e Ricercatore Senior presso l’IIT – è che, una cosa è studiare il ruolo dell’attività cardiaca o respiratoria nella consapevolezza corporea, come abbiamo fatto in precedenza, una cosa è studiare l’attività del tratto gastrointestinale. Stomaco e intestino sono organi profondi e contorti, che normalmente vengono indagati per mezzo di sonde molto invasive: chiunque abbia fatto una gastroscopia o una colonscopia lo sa per esperienza». Per superare questo ostacolo, le pillole intelligenti dotate dei sensori sono apparse come lo strumento ideale per i ricercatori che hanno così esplorato il collegamento tra stomaco, intestino e percezione del proprio corpo. La tecnologia alla base delle particolari pillole è altamente progredita e mai impiegata prima nel campo delle neuroscienze cognitive. I dati registrati a intervalli regolari su temperatura, pressione e acidità gastrointestinale, una volta raccolti, sono stati trasmessi a una ricetrasmittente esterna, collegata senza fili. Per capire se veramente ci fosse una correlazione tra lo stato fisiologico dell’apparato gastrointestinale e Salute

di Elisabetta Gramolini

GdB | Nov/dic 2022 27

la consapevolezza del proprio corpo, i partecipanti, dopo aver ingerito la compressa, indossavano un visore 3D per osservare un corpo virtuale.L’avatar riprodotto poteva presentarsi in due situazioni differenti: nella prima, il personaggio aveva un aspetto simile al paziente, si trovava nella sua stessa posizione e respirava come lui; nella seconda invece il personaggio era incongruente, cioè differente dal partecipante. Alla fine di questa esperienza, il paziente doveva descrivere quanto si sentiva “incorporato” al corpo virtuale appena mostrato. Tale procedura doveva essere ripetuta tre volte, a seconda della posizione della pillola intelligente: la prima, in prossimità dello stomaco, la seconda nell’intestino tenue e la terza nell’intestino crasso. Nello studio, gli autori riportano che più era bassa la temperatura, più i partecipanti si sentivano disincarnati e, allo stesso modo, più era basso il pH dell’intestino tenue, maggiore era la valutazione della disincarnazione.Una delle deduzioni a cui giungono è come un’attività intestinale più forte possa aumentare la rappresentazione del proprio corpo, mentre un’azione più debole possa offuscare e far sentire gli individui distaccati dal fisico. «Si tratta di uno studio all’avanguardia – commenta Alessandro Monti, primo autore dello studio – che ha permesso ai ricercatori di capire come la consapevolezza e l’attività del tratto gastrointestinale siano collegate tra di loro, infatti, quando presentiamo una forte consapevolezza del nostro corpo, i nostri organi interni si presentano più attivi rispetto a quando questa sensazione viene a mancare».

La nuova scoperta ha implicazioni per una serie di condizioni patologiche, come fanno notare Giuseppina Porciello e Maria Serena Panasiti, neuroscienziate cliniche e co-autrici dello studio. Potrà ad esempio servire ai ricercatori per capire se è vero che i segnali del tratto gastrointestinale hanno un ruolo cruciale nei disturbi alimentari e nei disturbi di depersonalizzazione e derealizzazione. Non solo, tramite la metodologia delle pillole intelligenti si potrà capire se la fisiologia del tratto gastrointestinale possa interferire sulle emozioni e il ragionamento morale dell’individuo.

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